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I Videogame fanno bene alla salute: lo dice la scienza


Negli ultimi anni la reputazione dei videogame sta evolvendo in un’accezione più che positiva, con grande stupore di chi ha sempre pensato che potessero serbare solo effetti negativi. Sono numerosi gli studi scientifici che dimostrano infatti, come i videogame aiutino a combattere la depressione, l’ansia e aumentino la memoria, le abilità logiche e le capacità cognitive.

Secondo il responso di uno studio condotto dal professor Andrew Przybylski dell’Oxford Internet Institute, sembrerebbe che i videogiochi facciano bene alla salute mentale. E la temuta dipendenza ludica, secondo il professore Przybylski, non nascerebbe dal videogame ma dai problemi sociali e psicologici che inducono il giocatore ad ore ed ore di partite, per soddisfare la propria autonomia e appartenenza sociale.

Quest’ultimo studio sta contribuendo a cambiare radicalmente la visione che i genitori e gli educatori hanno dei videogame. Finalmente si inizia a dare luce a tutte le ricerche degli ultimi 30 anni, che hanno attribuito ai videogiochi un valore che va oltre la mera funzione ludica: nel 1987, lo psicologo Clarck pubblicava uno studio in cui dimostrava l’effetto positivo sull’attenzione del giocatore, in particolare nei tempi di reazione, di due tra i videogiochi più famosi in quegli anni; e nel 1989, Space Fortress, primo gioco progettato da psicologi cognitivi per il training delle funzioni esecutive, venne persino utilizzato all’interno del programma di addestramento dell’aeronautica militare israeliana. 

Prevenzione e trattamento dei sintomi psicopatologici

Oltre alla loro incredibile utilità nella riabilitazione di funzioni cognitive, i videogiochi si sono rivelati efficaci anche nella prevenzione e nel trattamento di sintomi psicopatologici di stress e disturbi d’ansia. Ad esempio, è stato dimostrato che i casual game, sono in grado di avere effetti positivi sullo stato emotivo dei giocatori, aumentando la sensazione di serenità e la concentrazione.
In particolare gli scienziati dell’Università di Rochester hanno dimostrato che i giochi d’azione aiutano a prendere le decisioni più rapidamente.

E secondo il Grant MacEwan University in Canada, i videogiochi danno alle persone un maggior controllo sui sogni, riducendo gli incubi. 

Un altro studio pubblicato dalla rivista Current Biology ha rilevato inoltre, che i videogiochi d’azione, aiutano i bambini dislessici ad avere una migliore capacità di attenzione e quindi a leggere più correttamente. 

Il Food and Drug Administration ha addirittura approvato la commercializzazione di un dispositivo terapeutico digitale basato su videogiochi, per migliorare la concentrazione dei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Sono diversi i siti di videogame gratuiti, come plays.org, che propongono centinaia di giochi per adulti e bambini, molti dei quali presentano un approccio educativo, avvicinando il giocatore alla matematica e all’arte

Strumenti per la ricerca scientifica 

A dir poco sorprendente poi, è il ruolo dei videogame nell’ambito della neurologia, della biochimica e dell’esplorazione spaziale.
Ad esempio, il videogame Foldit, si avvale dei giocatori per scoprire le leggi che regolano il piegamento delle proteine e cercare di svelare gli errori che sono alla base di malattie che vanno dalla fibrosi cistica al cancro. I giocatori si sono rivelati più efficaci e veloci dei computer, ad assumere il rischio di valutare se la nuova piegature conferirà una migliore o peggiore funzionalità alla proteina.
Un altro gioco è Be a Martian, usato dalla NASA per esplorare lo spazio alla ricerca della vita extraterrestre e che oggi viene usato per esplorare Marte.


Beh, forse il nostro pregiudizio sui videogame potrebbe essere rimpiazzato dalla curiosità di provarne un paio, magari per combattere lo stress e potenziare la concentrazione. Se lo dice la scienza…

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